Aprendo questo libro mi sono accorto casualmente di avere qualcosa in comune. Intanto la prefazione scritta da un caro amico e collega Fabio Fineschi della Facoltà di Ingegneria di Pisa, di cui sono stato anch’io docente. Ma soprattutto Aldo Del Gratta, che ho conosciuto quasi cinquant’anni fa, quando facevo la tesi sperimentale presso l’Istituto di impianti nucleari in cui proprio Aldo lavorava in qualità di tecnico. Proprio il caso di dire com’è strana la vita!!
Il romanzo tratta una storia avvincente e misteriosa, legata a un fatto che affonda nella storia, raccontata dal parroco Remigio, di origine spagnola, riguardante la famiglia Montalvo, feudatario spagnolo, giunta a Sassetta in occasione dell’arrivo in Toscana della principessa Eleonora di Toledo, andata in sposa a Cosimo I dei medici a metà del 1500.
Il protagonista Riccardo Nannicini, storico, scapolo residente a Roma, ma originario di Sassetta, torna al borgo e si imbatte in una storia di misteri connessi proprio a questo fatto storico, che si lega a un fatto di sangue, la morte, forse uccisione di un parroco nel 1801, con in mano un documento insanguinato, con le parole Montalt Dorado. Il maresciallo così come il parroco portano al dito un anello con la croce, forse il distintivo di una particolare setta religiosa. Poi in cerca di questo tesoro la famiglia pisana Del Gratta, acquistò il Palazzo Montalvo e lo cedette successivamente non essendone venuta a capo di niente. Infine
l’arrivo del giovane Rafael dalla spagna, l’amore con la bella Ramona … Ce n’è per un giallo storico, chi meglio di uno storico come Riccardo può riuscire a sbrogliare la matassa, così gli propongono il maresciallo dei carabinieri e il parroco. Ma in questo romanzo c’è anche una storia d’amore, l’incontro di Riccardo con la cugina Roberta, conosciuta già prima di lasciare il paese e la nascita tra loro di una nuova forte complicità. Con il sindaco Riccardo visita il palazzo costruito sulle rovine dell’antico castello e scoprono un passaggio segreto. Si spiega così il motivo per cui Riccardo aveva all’inizio scoperto il portone aperto e il drappo rosso sopra una croce bruciacchiata, segno che qualcuno era già entrato. La scena si sposta addirittura in Egitto, una storia di ricerca archeologica che si innesta su un’altra di contrabbando e di malavita. Un intreccio avvincente, dalle caratteristiche e lo spirito di Indiana Jones.
Ma al di là del mistero, l’elemento che predomina nel testo, c’è quello amoroso, curato con
estrema tenerezza e pudore, ma con intensità e complicità tra Riccardo e Roberta. Il loro finale è ovvio non lo sto a dire, ma come potete immaginare, vissero felici e contenti. La soluzione della storia invece non ve la dico perché dovete scoprirla da voi.
Quindi in questo romanzo, che è solo apparentemente giallo, c’è molto di più. C’è un elemento di vicinanza biografica tra l’autore Aldo e la protagonista Roberta come Patrizia la donna della tua vita, la dimensione dell’amore che è fatta di complicità, interessi comuni, il segreto di un legame che rasenta i cinquant’anni.
Ma c’è soprattutto un amore per questo delizioso paese Sassetta, la cui storia si perde nella notte dei tempi, ma continua ancora oggi a mantenere il suo fascino discreto e intramontabile.
Prof. Franco Donatini, Università di Pisa
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Patrizia Grossi Aldo
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