Una vicenda, appassionante, serena, pulita, logica, piena di colpi di scena, di mistero, di avventura.
l personaggi si impossessano di ciò che più interessa all’autore, la Storia/il Passato, il Rispetto per l’uomo, l’Amore, tanto da costringerlo a raccontare in prima persona.
Leggendo il libro, è come se li sentissi parlare.
Parlano della Storia. delle sue vestigia, delle orere dell’arte e dell’architettura che del Passato soni) la più splendida delle testimonianze, anche nei borghi più piccoli d’Italia : magari quelli della Toscana dove siamo nati e si ritorna dopo tanto tempo, dopo tante vicende, Sassetta per il protagonista, Piancastagnaio per me: «Dipendiamo da ciò e da coloro che ci hanno preceduto nella vita; non solo per gli avvenimenti di cui loro creano le premesse, ma per quello che noi siamo, sentiamo e pensiamo. Sono presenti continuamente accanto a noi, non si vedono ma non sono fantasmi, sono reali . Lo sono tanto più quanto più conosciamo la Storia, la loro storia; non riusciamo a vederli perché ci sono aspetti e fatti che li riguardano a noi sconosciuti. Desideriamo allora scoprire questi fatti , siamo pronti a correre dei rischi
per svelarli , per poterli condividere con loro e così essere anche più coscienti di noi stessi, delle nostre capacità, per capire chi siamo».
Parlano del Rispetto, che si deve all’altro e che all’altro chiediamo:
«È un dovere distinguere le persone indipendenti, libere, attente ai bisogni della comunità, rispettose della dignità di ciascuno, per questo sincere e trasparenti. Li segniamo addirittura con un anello a forma di croce, che devono portare con modestia, con consapevolezza e responsabilità. Tutti potrebbero avere l’anello, ma lo meritano coloro che lo vogliono e che dimostrano impegno: non sempre sono quelli che la
società definisce “rispettabili”. Un legame di solidarietà e di aiuto, sottile ma saldo, li unisce. A volte è con sorpresa che li individuiamo, ma immediatamente comprendiamo perché hanno l’anello: sono “giusti”. Noi lo vogliamo portare».
Parlano dell’Amore, che si dà per riceverlo e si riceve per darlo.
«L’amore è relazione, interscambio. Nell’amore non si pretende di essere corrisposti, anzi ci sorprende quando l’altro/l’altra lo ricambia; eppure, sappiamo che l’amore, quello che ha senso perché si coniuga con felicità, si può costruire solo in due, si fonda sulla volontà e l’impegno di entrambi. Per questo, si procede con cautela nel cammino dell’amore, per non compiere passi falsi, non si spinge, si attende, si coltiva con pazienza, al di là di quanto voi lettori vi aspettereste. Proprio perché l’amore lega, il legame deve essere accettato con piena consapevolezza e libertà, e non una volta per sempre, ma oggi, domani, ogni giorno … per sempre. Non si è mai sicuri in amore, non si deve mai essere sicuri. L’eccessiva sicurezza rischia di sbilanciare, di far perdere l’equilibrio, di cadere, di rompere: l’amore è forte ma fragile, ci fa forti ma siamo fragili».
Così parlano i personaggi , così parla Aldo, l’autore, attraverso di loro, ed è piacevole stare in loro compagnia: danno speranza. Nonostante tutto, fanno credere ancora nell’uomo.
Piancastagnaio, 11 marzo 2022
Fabio Fineschi – Ordinario di Scienze della Pace, Università di Pisa